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Ho ordinato un’altra copia di «Voci bianche»
e, per gioco, l’ho presa usata, amo le cose
che passano per mani e per vicende
diverse, su percorsi imprevedibili.

È arrivata dalla Germania, nei misteriosi
giri della logistica, dei corrieri. Ha pagine
leggermente danneggiate dall’acqua:
un’inondazione del Danubio o del Reno?

Mi piace leggerti nelle poesie di Andrea
perché le mie non le posso depurare
da me stesso, dall’ego invadente
che provo a lavar via, ma rimangono aloni.

Andrea è un poeta che mi piacque a prima vista
anni prima di conoscere te. Così trovarti
nei suoi versi è come in un paese
per caso, bello: un «tu qui?» detto all’unisono.

Ego o non ego, la tua storia sei tu
fortissimamente: è questo il dovuto
riconoscimento, dovuto e negato
dal mondo insolvente, dal fato, da noi.


Scritta nel 2022.

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