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Carlo Molinaro

~ poesie e altre cose

Carlo Molinaro

Archivi Mensili: febbraio 2022

Allucinazione

23 mercoledì Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore, amore e morte, cose di dentro

Stamattina presto ho dato un po’ d’acqua
alle piante sul balcone, alle sette e cinquantuno
è uscito il sole dalle colline, limpido:
quando è limpido spara subito raggi bianchi
abbaglianti, ho pensato di farmi un caffè
ma camminando verso il cucinino
mi è parso faticoso lavare la caffettiera
e riempirla e metterla sul fuoco e accendere
il fuoco, così ho mangiato uno yogurt
che è lo stesso, mi sono seduto sul letto
fra miei pensieri e tu ti sei voltata
un attimo a guardarmi mentre ti sistemavi
la maglietta, così ti ho vista, eri seduta
sul mio ginocchio, ti sei chinata
per allacciarti, credo, le scarpe
e mi hai guardato di nuovo, come a dire
“esco, sono pronta”, era tutto normale
tranne il tuo essere un poco trasparente
e non avere peso, hai fatto un cenno
d’intesa come chi esce un attimo e poi torna:
non sei andata alla porta, sei svanita
come è naturale, penso, per le visioni:
eri soddisfatta, forse per ciò che andavi
a fare uscendo, e con un tipo di sorriso
che non è rimasto in nessuna fotografia
perché è di oggi, non di prima, mi hai reso
partecipe, è stato bello stamattina
per un istante – allucinazione? la si può
chiamare così però sia benedetta:
se la salute mentale è perderti del tutto
meglio essere malati, come in fondo
tu e io, trovandoci, siamo sempre stati.


Scritta nel 2022.

Non è successo niente

21 lunedì Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore e morte, scenari

Ma è ieri sera che ho fotografato la luna
incendiaria? E il sole dietro Superga, è stamattina?
Ieri, le poesie in piazza Carignano
e quella, per te, al Concertino?
Oggi ho camminato e pedalato molto,
ho portato il nipotino lungo il Po. Oggi, vero?
Non mi è nitido il tempo. Quel bacio
improvviso alla stazione invece
era nel ’18, sì, credo di sì.

La nozione del tempo non l’hanno contestata
quando ero giovane (quando?) e
si contestava il nozionismo, ma…

Questa settimana ripercorre la settimana
di un anno fa, del tuo congedo
improvviso. Improvviso per gli altri
ma per te forse no, quanto a me
ho sempre avuto paura, ricordi
il balcone in via Fabrizi, quel mese
da quello strano tizio
anche lì quinto piano, fumavi
una sigaretta appoggiata alla ringhiera
io ero teso, ansioso che rientrassimo
nella camera, tu te ne accorgesti perché
ti accorgevi sempre, “non soffro di vertigini
e se decidessi, non ho paura, posso farlo”
potevi, hai potuto.

Le date le amo, così un po’ autisticamente
le amo, come Gozzano, però invece odio il tempo:
pensa se le date fossero figurine
che puoi spostare, invertire, scambiare:
ce lo rifacciamo il 18 giugno del ’18?
il 27 febbraio del ’21, lo togliamo
così libera le date successive
ci vediamo domani, che è palindromo?
Scusami. So che le mie fantasticherie
t’innervosivano, a volte.

È che, date a parte, tu non abiti
nel passato, non mi stai nella memoria:
tu mi stai dappertutto, anche in questa
nuova casa, dove non sei mai entrata
trovo strano non vederti – sei in cucina?
ti sei addormentata sul divano?
mi mandi un messaggio? sul telefono
è sempre attivo quel suono diverso
(un trillo lungo) per sapere che sei tu.

È delirio. Il trillo ha trillato
per l’ultima volta nel febbraio del ’21
e irrevocabilmente, irrevocabilmente
non trilla più. Che giorno è oggi, che cosa
sta succedendo?

Che montagna di sciocchezze, Dio mio!
Tutto è più breve e semplice-
mente insopportabile

non c’è nessun anniversario
perché non è successo niente, dormi
tranquilla, ora dormi, bambina
fai un sogno bello, sorridi
non è successo niente.


Scritta nel 2022.

Luna piena

15 martedì Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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cose di dentro, riflessioni, scenari

Ma è già piena la luna? M’ha sorpreso
mentre la sorprendevo appena sorta
verso il tramonto, sul parco Colletta:
e l’ho fotografata, vizio mio.
Allora sono già dodici lune.

È vero, il ciclo della luna dura
meno del mese, perciò m’ha sorpreso.

Dodici lune fa, verso la sera
ero tranquillo, invece avrei dovuto
correre, urlare, sfondare la tua porta
a pugni e calci, fare qualcosa
che non so, perché quella notte
non ti chiamasse a sé la luna piena
riflessa sull’abisso, bianco spettro
nel pozzo del cortile. Dove sei?

Poco in là, gli studenti dell’Artistico
scaricano da un furgone attrezzatura
musicale: la scuola oggi è occupata
e di canti e di giochi sarà viva.

Tu l’hai fatto l’Artistico, poi
l’Accademia, ottimi voti, lasciata
nell’ultimo anno, dicevi per motivi
di famiglia, ma forse era già che
ti vietavi di nascere, fiorire.

Vieni a ballare coi ragazzi! Mostra
fra le tue dita sottili la luna
così che s’accorgano e allarghino gli occhi.
Fai ciò che hai sempre fatto: regala
lievi cose preziose
senza essere vista.


Scritta nel 2022.

Foto scattata alle cinque e mezza della sera del 15 febbraio 2022 al Parco Colletta a Torino.

ἐόν

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore, essere, tutto

Χρὴ τὸ λέγειν τε νοεῖν τ’ ἐὸν ἔμμεναι
scrive Parmenide e Heidegger interpreta
«usa: il lasciar-essere-posto-davanti
come anche il prendersi-cura:
(l’) essente essendo» – interpretazione
profonda e motivata, il pensiero
è pensiero se si rivolge all’ἐόν –
ho finito il libro, lentamente
«Che cosa significa pensare?»

L’errore moderno: definire, ridurre
tutto a risposte, soluzioni, invece
è stato ed è un percorrere, un rivolgersi
ed è vicino al cuore, pensavo tu e io
ci siamo lasciati-essere-posti-davanti
come anche ci-siamo-presi-cura
di noi a tratti, per onde, è difficile:
ma il più considerevole, l’essente
non è potuto essere, era stato
diviso, fratturato. Forse in altri
spazi è ora intero, potrò
– io o qualcos’altro, una parte, non so –
esser davanti, ἔμμεν᾽ὤνηρ
ἐνάντιός τοι, prendermi cura
com’era promesso – è sabato mattina
dalle scale sento urti di porte
metalliche, voci di vicini, cupi rombi
che vanno, indecifrabili νεφέλαι
a confondere, nascondere, schiacciare.

Distolgo lo sguardo, l’orologio digitale
fa le undici e undici, i quattro uno in fila
m’innervosiscono, la loro eleganza
è inutile, nulla dicono, nulla.


Scritta nel 2022.

Sproloquio di contorno a questa poesia.

L’ora

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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scenari, tutto

Aspetto l’ora che il nipotino esca da scuola.
Quando era più piccolo ti mandavo le fotine dal parco
con lui sul passeggino. Era più piccolo
e tu eri viva, rispondevi con cuori sul telefono.
Chi ha inventato il passato, il futuro?
Un colombo mi passeggia sui piedi, un altro
è una sagoma sfracellata sull’asfalto
ma io non credo che ciò che vedo sia reale:
nel reale, al risveglio, sarà tutto dappertutto
un respiro che torna, un abbraccio in un volo
e molto, molto che non so immaginare.


Scritta nel 2022.

Tragitti e saluti

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore e morte

parole di due amici, indipendentemente
(credo esistano fili misteriosi)
mi evocano tragitti e saluti
e te: la fermata del 15 in corso Belgio

tranne rare eccezioni
(un lento capezzale, o un kamikaze…)
non lo sai mai quando un saluto è l’ultimo

dopo, lo sai
in un dolore umiliato
la morte con la falce insanguinata
ride, punta dritto il dito d’osso
nel tuo rimorso

eri sul molo o sulla nave? è uguale
non hai visto che l’ormeggio s’allentava
già c’è un braccio di mare, nero mare
non ti fa ritornare


Scritta nel 2022.

Stella mattutina

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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scenari

Osservo una stella che sale:
fra poco il sole la farà svanire:
più che una stella un pianeta
forse Venere, Vespero, Lucifero:
fra poco svanirà ma ci sarà
ugualmente, invisibile, come
tante cose che sappiamo e che no.

(3 febbraio 2022, ore 7)


Scritta nel 2022.

Ecco, questo è tutto

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore, scenari

mi ritornano i tuoi abbracci
radi, sorprendenti

quando abbandonavi la testa sul mio collo
e ti avvolgevi al mio corpo

le tue mani come foglie
mi tenevano albero, figlio

lo so che forse non significava
così tanto, però era tutto

non il Tutto sontuoso con la T maiuscola
ma un tutto più confidente, vicino
il tutto di quando si dice
in conclusione
“ecco, questo è tutto”

così ora questo è nulla
non il Nulla dei filosofi del cosmo
ma un mio nulla modesto
dove il tuo mancare è quanto basta
a perdermi, svanire


Scritta nel 2022.

31 gennaio, 1983, 2022

13 domenica Feb 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore, cose di dentro

È arrivato il vento di mare a ripulire
Torino, proprio come quel mattino
dopo la notte che nacque Lucia.
Il vento toglie le ultime foglie
(le più testarde) agli alberi spogli.
Lucia è bellissima e ha quattro figli,
sul fiume azzurro si alzano uccelli
che guardo da lontano, dal balcone.
Quando lei nacque, avevo dieci anni
meno di lei adesso, rincorrevo
ogni cosa, ogni donna, forse niente.
Tutto cambia o non cambia, è ritornato
il vento caldo e fa vortici belli
ai crocevia delle vite, dove perdi
la strada e incontri ciò che non cercavi
e che è grazia trovare. Le ombre
salgono ai rami e i rami fanno gemme
predisposte alla luce. È bellissima
mia figlia, è una ragazza misteriosa
con le gioie e i dolori e con tutte le cose
di cui nessuno può sapere niente
come niente si sa del vento, delle sere.


Scritta nel 2022.

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