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Carlo Molinaro

~ poesie e altre cose

Carlo Molinaro

Archivi Mensili: febbraio 2016

Domenica, febbraio

28 domenica Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

amore vissuto

Abbracciàti sul divano, la camera
linda, la luce lenta della pioggia,
l’incurvarsi su noi dell’ora tenera:
ora so che i conti con la realtà
tu li sai fare anche meno di me,
so che questo nostro involontario
fuggire via fra i giochi delle ombre,
le sbiadite assonanze delle cose,
l’indistinguersi del noto e dell’ignoto
ti è non meno che a me intollerabile:
ma tu, più caparbia, togli dalla madia
le acciughe piccanti e il finocchio,
metti un piatto sul tavolo e un disco
a suonare, sfiori il legno della sedia
come se amabile esistesse, dici:
– Vieni, mangiamo qualcosa.


Scritta nel 2016.

Il più bel dono che tu potresti farmi

28 domenica Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

Talvolta sono saturo, spossato
dalle mie fantasie su di te.
Non posso farne a meno, ma
mi snervano, mi estenuano.

Il più bel dono che tu potresti farmi
sarebbe raccontarmi la tua vita
per filo e per segno.

Io ascoltandoti
troverei forse
qualcosa di più ordinario
rispetto a certe mie ardite
sceneggiature di te, costruite
sulle poche confidenze
che mi hai concesso e su notizie
rastrellate qua e là, ma
troverei sicuramente
qualcosa di più straordinario
nella tua verità
perché so – da poeta lo so –
che il sogno è più povero
della realtà.

Quelli che dicono
che è meglio fantasticare che sapere
e che il desiderio
è meglio dell’esaudire
sono grigi funzionari della vita,
rassegnati trasgressori
in oneste scappatelle
dell’eroico cartellino da timbrare:
fin da bambini, per salvarsi, hanno imparato
a tristissimamente scherzare.

Che parlino per loro – io da poeta
e da accanito strenuo sognatore
so che le cose non stanno
propriamente così:
il sogno è fatica sfibrante,
dà gonfiore alla mente,
logora gli occhi e il cuore.

Il più bel dono che tu potresti farmi
sarebbe raccontarmi la tua vita
per filo e per segno.

Ma chi te lo fa fare? Cosa importa
a te di me? Mi lascerai
qui per sempre a sognare così forte
da farmi uscire del sangue dal naso

– e chi dirà che questa è una fortuna
gli do un pugno che lo mando sulla Luna.


Scritta nel 2016.

Summa

27 sabato Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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cose di dentro, scenari

Il volo savio o folle gira in tondo
sugli imprecisi limiti d’un mondo
che dallo stesso volo è generato.

L’oltre? È un otre immenso senza senso,
un ulteriore utero impregnato
da semi celibi in ovuli nubili:
parto di parti sempre incomponibili,
esploso d’esplosioni irritornabili
e insieme imploso, senza via di fuga.

Questa ferita è il nostro desiderio:
non può desiderare di guarire:
la sognata salvezza è l’omicidio:
ogni dio che s’inventa è l’assassino.

Fammi volare dunque, fammi tu
– altro da me –  volare, che si voli
rimbalzando sui vetri e sugli spigoli:
abbia furore l’intelletto e sia
giudiziosa nocchiera la follia.

Non la speranza è l’ultima a morire:
va un attimo più in là l’attorcigliarsi
dell’addome schiacciato dell’insetto
nel bianco delle sue viscere sparse.

Se mai fosse possibile svelare
non il mistero ma al mistero almeno
un’esistenza, in quella bava molle
di fertile infezione vomitevole
si dovrebbe, disfatti, naufragare.

Fammi volare dunque, perché voglio
svagarmi ancora in qualche sensazione
prima che il cielo sopra me si chiuda:
sappi che t’amo d’un amore eterno.


Scritta nel 2016.

La donna inscritta in un cerchio di pietra

27 sabato Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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donne nude, scenari

La donna inscritta in un cerchio di pietra
– apertura d’un muricciolo agreste
su cui s’arrampica un ramo con bacche
scure, su un fondo di prato e palmizi
e cielo bianco d’un giorno che pare
di tarda estate – è giovane e bella:
è nuda come l’uomo vitruviano
ma è, in carne e occhi, una modella
che posa per gli scatti d’un fotografo.

La donna inscritta in un cerchio di pietra
poggia sul cerchio i suoi piedi e le mani
quasi a impedire che il varco si chiuda.
Non sono auree le sue proporzioni
ma sono vive e mobili: le foto
fissano gli attimi del divenire
dell’incommensurabile bellezza
che in lei prende materia e movimento.

La donna inscritta in un cerchio di pietra
è una modella: in cambio d’un compenso
posa nuda, ai comandi del fotografo
apre un poco le cosce, mette in mostra
il solco rosa della vulva fresca;
piccoli e bruni ha i capezzoli acerbi,
sgarbata un poco è la linea dei fianchi,
spettina il vento i capelli castani,
c’è sulle labbra un sorriso enigmatico,
c’è negli occhi un mistero inesplorabile.

La donna inscritta in un cerchio di pietra
offre un istante d’eterna bellezza:
questo è il dono divino inafferrabile
da godere indifesi: ci sommerge
l’estasi malinconica impotente,
noi creature mortali affascinate:
così ’l geomètra che tutto s’affige
non solo non ritroverà un principio
ma anche perderà tutto di sé.

La donna inscritta in un cerchio di pietra
finito il suo lavoro di modella
esce dal cerchio, ride, si sgranchisce
e si riveste, torna alla città,
all’insignificante indispensabile
intreccio di faccende quotidiane
su cui l’umana stirpe costruisce
il mondo delle cose e delle azioni,
da morte distraendosi col fare.


Scritta nel 2016.

Il non vederti

19 venerdì Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

amore

Tu senza nemmeno farti accorgere
ti sei dipinta sugli angoli
sulle cose
persino sui miei gesti:

così nella casa
se guardo se mi muovo
vedo il non vederti, sento
presente la tua assenza.


Scritta nel 2016.

El busilis

15 lunedì Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

amore respinto, amore vissuto

Ho dovuto fare decine di copie
delle chiavi del mio cuore
perché ogni volta
che te le affido
tu le butti per terra. Ma
non tutto il male viene per nuocere:
ci sono donne bellissime
che trovano e raccolgono
da terra chiavi e cuori:
aprono, passano,
aggiustano, sorridono.


Scritta nel 2016.

Stavolta

14 domenica Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

cose di dentro, scenari

«Stavolta ti ho visto io»
dici sulla soglia del metrò
poi un tavolo insieme
fortunatamente
così si parla, si parla

com’è normale, dicono
e a me sembra raro
com’è raro il miracolo
che non quando vuoi
succede che succeda.


Scritta nel 2016.

Altrodasé

10 mercoledì Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

scenari, storie

non sono buono non sono cattivo
però non sono nemmeno un ignavo
mentre il Poeta viaggiava le cantiche
lui non m’ha visto ma io lo scrutavo

io sono l’angolo che non si svolta
sono la lingua che non s’è parlata
sono la stanza rimasta nel buio
la mia semenza non fu seminata

sono l’intruso che nel Paradiso
è innamorato sgradito di Eva
né inetto Adamo né perfido serpe
sono chi Genesi non prevedeva

sono l’acrobata senza trapezio
sono il pagliaccio disarticolato
sono il sorriso del mendicante
che per millenni nessuno ha notato


Scritta nel 2016.

 

Poesiuola d’altro registro

07 domenica Feb 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

cose di dentro

tutto ciò che esiste mi opprime
-rime -rime -rime
perché non mi combacia
-bacia -bacia -bacia

la serena vita normale
è la cosa spaventosa
che non augurerei
al peggiore nemico

perciò fatico – con strazio, con dolore –
a ravvisarla
in chi mi piace
in chi mi muove amore
-ore
-ore -ore

già s’alza intorno l’orribile coro
-oro -oro -oro
tu sputi su noi
che siamo gli eroi
modesti e preziosi
del vivere normale
-male -male -male -male

non sputo
non sono capace di sputare
mi sbavo se provo
ma perché la vostra scelta?
chi vi spinse alla causa
del normale?

certo dopo una polineuropatia
apprezzai il tornare
guarendo
a un normale
semplice camminare
sia pure con inciampi

ma non puoi
tutto il tempo che campi
star lieto a litaniare
che culo che ho che posso respirare
è pure vero
ma non può funzionare
e comunque poi cessa

tutto ciò che esiste mi opprime
-rime -rime -rime
perché non mi combacia
-bacia -bacia -bacia

ho bisogno di pensare
grandine nella neve
perché la nevicata
già s’attenua e finisce

anche la grandinata
finisce
ancora più veloce
ma la nevigrandinata
è eterna
perché non esiste

tutto ciò che esiste mi opprime
-rime -rime -rime
perché non mi combacia
-bacia -bacia -bacia

tutto
cose paesaggi animali persone
e anche la mia voce
e anche il mio corpo
e anche
per quanto
possa strano parere
mi opprime il mio pensiero
perché non mi combacia
-bacia -bacia -bacia

l’io eterno immateriale
l’unico io che è io
s’immerge dilaniandosi
fra cose di molecole

e cerca innamorandosi
te eterna immateriale
l’unica tu che è tu
trafitta dagli aculei degli atomi
sfigurata dall’acido del tempo

agonizzando
ti prova a ricomporre
per un istante prima della fine


Scritta nel 2016.

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