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Carlo Molinaro

~ poesie e altre cose

Carlo Molinaro

Archivi Mensili: aprile 2022

Nello schianto

19 martedì Apr 2022

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morte, scenari

Non posso darmi pace. La bambina
siamo riusciti, qualche volta, a curarla
e qualche volta tu sei giunta a credere
(in brevi lampi) che io potessi amarti
dunque che tu potessi essere amata.

Poi no, prevalevano voragini
incolmabili, e stare abbracciati
era come sul sedile di un’auto
senza guida, lanciata verso un muro.

E quando irrompevano i tuoi mostri
come combatterli? Non avevano artigli
né zanne né fauci né rostri
ma le tue labbra pallide, le mani delicate.

Mi hai fatto scendere, tutti hai fatto scendere,
sei rimasta da sola nello schianto.


Scritta nel 2022.

Dissipazione

19 martedì Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore e morte, cose di dentro, scenari

Sei partita. Mi osservo decadere:
è più lungo il mio soggiorno. Non dico
manchi bellezza in quest’isola sferica
che tra altre sfere rotola nel vuoto.

Non manca: ma ogni incanto è assottigliato
in esile pellicola, non basta
ad avvolgere il grumo del dolore
questo miraggio d’acque, di riflessi.

Un sopore, o sensazioni forti
primarie, erotiche, vulve allargate
come vele, un rivolo di sperma
fra un seno e un ombelico, può sospenderlo.

O una rabbia, un sanguinare. Rivendica
la carne il suo dominio, il cordone
che nutre e tiene in schiavitù il pensiero:
vola in astratti cieli! – finché pulso.

“Ogni incanto”, “miraggio d’acque” – smettila!
Le tue finzioni cessano al cessare
della trachea, del fegato. L’eterno
è silenzioso, umile, nascosto.

Sei partita. Mi osservo decadere.
Qualche cosa, nel tempo, devo fare:
rivederti salire fra i rami degli alberi,
allungare radici in speranze di falde.


Scritta nel 2022.

Nessuna parola

19 martedì Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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scenari

la sofferenza dà l’insofferenza
ci si arrabatta, manca l’essenziale

faccio errori scrivendo sui tasti
la mano è annoiata dalla mente
è stanca di seguirla in parole
che per quanto si regoli la lente
rimangono sfocate

alla Biennale del 2019
may you live in interesting times
mi pareva un buon augurio, invece
mi hanno spiegato i dotti
che è un malaugurio cinese
perché pare sia meglio la noia

e sono arrivati gli interesting times
questi anni Venti sono una catastrofe
e per beffa sul danno c’è la noia
repetita necant

mi sento addosso tutte le sciocchezze
che hanno detto e che ho detto
volano come detriti di una bomba

nessuna parola si salva
nessuna parola ci salva


Scritta nel 2022.

Serale

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore e morte, cose di dentro, scenari

Il rimpianto della tua filigrana
mi fa apparire l’arte grossolana:
la nostalgia di te così fina
– porcellana, fragranza mattutina.

Perché ti sei perseguitata tanto?

Alla finestra ho lasciato che la notte
venisse: come sono fuggitivi
– eterni – i colori del crepuscolo!

Ho nella testa voci stereofoniche
da punti nuovi, scrivendo imbroglio i tasti.
Una bambina tra un orecchio e la nuca
poco fa mi gridava, in sussurri, qualcosa.

Negli occhi ho una culla vuota, un banco
di scuola vuoto, un orto vuoto, un prato
vuoto, vedo il tratto lacerato
in ogni traccia di tempo e di spazio
anche dove non sono mai stato.

Mi butto sul letto. La casa è cambiata
ma il letto è quello dove t’ho abbracciata:
nelle mia braccia ti sei rannicchiata
allora – ora ti cerco ed è impossibile.

Come nessuno ci siamo parlati
e un poco so, un poco so con paura
perché ti sei perseguitata tanto.
“Se sai ma non è tuo, potrai averne cura”
mi dicevi con ultime, nitide, parole.

Non nitide le mie. È grossolana
la mia mente colpita, la tua filigrana
è meglio se la lascio raccontare
all’ingemmata erba, al bosco, al mare.


Scritta nel 2022.

Il mondo è piccolo

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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scenari

Nel cortile dell’asilo una nuova maestra
mi viene incontro: “Ma… ti conosco?”
mi chiede, si chiede. Per facilitarla
abbasso un momento la effe effe pi due:
“Sì, sei Carlo… Scrivi le poesie…”

Lo confesso. Intanto è accorso
il nipotino e spiego: “Inoltre sono
il nonno di questo”. Poi senza
arrampicarmi su ipotesi improbabili:
“E tu…?” “La mansarda! Sono venuta
ad aiutare mia sorella a fare le pulizie
nella mansarda che stavi preparando
per la tua compagna”.

Ricordo in un lampo. La mansarda.
Che stavo preparando. Certo, la volevo
perfetta: fare io le pulizie non poteva
bastare, lo sapevo. Ingaggiai
la pulitrice. Che stavo preparando
per la mia compagna. Compagna.
Senza accorgermi, pentendomi già
mentre lo dico, le sussurro: “È morta”.
“Lo so”. Lo sa. È contenta però
di rivedermi. Dice poche altre cose
fra cui “il mondo è piccolo”.

Mentre di colpo ci rivedo seduti
(faceva caldo) sulle scale fuori
dalla mansarda, di sera, a parlare
come fanno i ragazzi negli androni
io non lo so se sia piccolo il mondo:
in un empito acuto di rimpianto
ho una visione: abbiamo camminato
così tanto, in un tempo così breve.


Scritta nel 2022.

Nimis

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore vissuto, cose di dentro

Fin dal primo giorno, non è un modo di dire
fin dal primo sguardo, dalle prime parole
dal primo giro su stradine di campagna
è stato chiaro che nulla era facile:
e verso sera in quel primo giorno insieme
ti ho accompagnata dal tuo psichiatra
che è una cosa abbastanza originale
per un primo giorno insieme.

È stato chiaro che nulla era facile
ed è stato chiaro che io m’innamoravo
fin dal primo giorno, ma non è una scusante:
mi potevo astenere, allontanarmi
o tu potevi allontanarti, invece
ci siamo avvicinati, così dopo qualche mese
tu mi hai concesso di viverti accanto
e io non ti ho preservata dal male.


Scritta nel 2022.

La fede del cane

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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cose di dentro, scenari

non è che non la sento primavera:
i panni colorati, il verde nuovo
mi colma di rincorse, di respiro:
non è per debolezza che sto fermo
lasciando che soltanto il cuore salti
per i campi del sogno e del ricordo:

sto fermo ad aspettarti, in ogni luogo
vegliando pronto, con i sensi tesi
e nessuna ragione da spiegare
né qualcosa da fare:

è semplice, sto fermo ad aspettarti
con la fede del cane che rimane
quando i parenti sono andati via
sul confine di ghiaia del cancello:
pulsano, sotto, vene di radici:
faranno scudo al buio della notte


Scritta nel 2022.

Acque

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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memoria, scenari

ci sono i ricordi belli – non sembrano ricordi
le ore a scavare in noi con parole e carezze fino a trovare
qualcosa che brilla, un ristoro, una falda
preservabile, per un poco, dal torbido:
portarla in superficie, alla fontana
per bere

ma anche, senza parole, il bacio
improvviso alla stazione, accaduto
fra ragazzini timidi, insperato
o sperato come si sperano le cose impossibili:
nelle labbra appena socchiuse una cascata
impetuosa, un rovesciarsi di sistemi stellari
liberati a spumeggiare
come, spostate le pietre, un torrente

e ora la fiumana limacciosa
trascina resti di devastazione
da un cielo buio, non disseta, lascia
secchi rami, radici divelte:
ho un nido di topi nella gabbia toracica, è pegno d’amore
allo schiantarsi delle vele nere
ti sogno, in una luce


Scritta nel 2022.

Sottilissima

17 domenica Apr 2022

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore e morte, scenari

Ogni alba ti contiene, ogni tramonto.
O tu, sottilissima, ogni alba
contieni, ogni tramonto. Sottilissima.

Tramontano parole e non ne sorgono
a nessun orizzonte. Mi allontano
quando riesco, dal mal dell’intelletto
perché in me un taglio, confuso, ti veda.

È meglio sfarinarmi nel franare
di scisse alture odorose di te
che opporre terrapieni, fondamenta
di palazzi ammirevoli, vuoti.

Le mani aperte, bambina, sei tu
casa e strada, sorella, montagna
e bosco – la tua carne è diventata
ciò che già era: la restituzione
a un cielo della luce a te maltolta:

un’iride sensuale in cui rinviene
– come uno stelo al presagio dell’acqua –
il disegno perduto del crinale.

[Sottilissima. Scusa il mio grosso
cercarti in vita, nel peso del sogno:
nel vizio, ancora, di raffigurare.]


Scritta nel 2022.

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