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Che cosa potevamo, piccola, o dovevamo
fare, e non abbiamo fatto? O se invece
(ma non lo credo) nulla c’era che potessimo
fare, come può l’Essere essere così duro
da consentire che nulla ci fosse?
In tal caso lo rinnegherei, restituirei
la cittadinanza dell’Essere, che nemmeno
fui io a volere: mi fu data per nascita.
Ma non lo credo. Mi è più comprensibile
(più tollerabile) che sulle mie spalle
e anche, piccola, sulle tue stia la colpa:
noi la potremo, in qualche screpolatura
misteriosa dell’Essere, deporre:
se ha l’Essere spazi di nostra innocenza
e di nostra speranza, deporremo la colpa
come un dono ed un peso, e sarà qualcos’altro:
qualcos’altro sarà, in cui saremo.
Scritta nel 2022.