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Meno male che abbiamo
rifatto l’amore,
che poi si muore
e ciò che è perso è perso
– da dieci anni fa
è stato diverso
o anche uguale: il campanile,
la luce alla finestra,
la pelle, tu, il sapore,
io – e come sempre
il mio non sapere che accadrà veramente
finché non siamo
abbracciati nudi
sul letto: questo mio
non capire mai niente,
questa eterna prima volta
con ansia trepidante:
non sarò mai tranquillo
né annoiato – tu
sei così bella ancora.


Scritta nel 2017.