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Quando scivolai la prima volta
con la lingua giù verso la sua fica
nel tardo autunno del novantaquattro
disse Diletta: «Attento che io
non mi lavo mai». «Mai» era iperbolico
però aveva davvero un sapore
alquanto forte, che tutto mi gustai.
Era il crepuscolo del tempo dei fiori
e del relato necessario fertile
letame: un tempo che m’ero perduto,
in giovinezza, per motivi miei.
Oggi persino presso i benzinai
self service sono disponibili guanti
di plastica usa e getta, come se
anche la benzina fosse infetta.
Non ci sommergeranno gli immigrati,
sappiàtelo, razza d’idioti,
ma l’assenza d’odore, i detergenti,
i detersivi, l’igiene e la plastica
che toglie al dito il tatto delle cose
sporche e vere, il contatto con la vita.
Scritta nel 2018.