Sono i fantasmi dell’incerta infanzia,
gli improvvisi sgomenti, gli affetti rifiutati,
gli amori persi per vigliaccheria
o sbadataggine, i sordi rimorsi
per le gioie mancate, lo stridere cupo
dei giorni a capo chino, l’incomprendere
e l’essere incompresi, gli agguati
del nulla che instancabile c’insegue:
sono queste le cose che aprono squarci
d’inattesa paura, capogiri
su orli di abissi, sono queste
le cose a cui non puoi chiudere i porti.
Scritta nel 2018.