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Quando mi guardo dentro – disse il pazzo –
sento che non sono io a guardare, ma è
la ressa degli altri che m’infesta: guardano
con il loro sguardo, vedono
a modo loro, e io dovrei crederci?

Quando mi guardo dentro, quando guardo
me stesso, dovrei essere io a farlo
e non la massa d’invasori barbari
che urlano le loro incomprensibili
ragioni sentenziando: è così, è così!

Ma per essere io a guardare me stesso
dovrei essere me stesso, e come faccio
se me stesso non l’ho ancora mai visto?
Come se ne esce, dottore?
Conosce lei una qualche soluzione?


Scritta nel 2019.