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gestire il vuoto io ero abituato
ma era un vuoto sempre stato vuoto
erano stanze finestre cortili
spazi che da bambino non riempivo
se non di sogni perché tutto l’altro
erano cirri in cieli lontanissimi
tu mia nube odorosa m’abbandoni
è un vuoto che mi trova impreparato
è come entrare in casa dopo i ladri
riconoscere sagome, mancanze
dove c’erano cose, dubitare
che davvero ci fossero, impazzire
Scritta nel 2020.