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Ma è ieri sera che ho fotografato la luna
incendiaria? E il sole dietro Superga, è stamattina?
Ieri, le poesie in piazza Carignano
e quella, per te, al Concertino?
Oggi ho camminato e pedalato molto,
ho portato il nipotino lungo il Po. Oggi, vero?
Non mi è nitido il tempo. Quel bacio
improvviso alla stazione invece
era nel ’18, sì, credo di sì.
La nozione del tempo non l’hanno contestata
quando ero giovane (quando?) e
si contestava il nozionismo, ma…
Questa settimana ripercorre la settimana
di un anno fa, del tuo congedo
improvviso. Improvviso per gli altri
ma per te forse no, quanto a me
ho sempre avuto paura, ricordi
il balcone in via Fabrizi, quel mese
da quello strano tizio
anche lì quinto piano, fumavi
una sigaretta appoggiata alla ringhiera
io ero teso, ansioso che rientrassimo
nella camera, tu te ne accorgesti perché
ti accorgevi sempre, “non soffro di vertigini
e se decidessi, non ho paura, posso farlo”
potevi, hai potuto.
Le date le amo, così un po’ autisticamente
le amo, come Gozzano, però invece odio il tempo:
pensa se le date fossero figurine
che puoi spostare, invertire, scambiare:
ce lo rifacciamo il 18 giugno del ’18?
il 27 febbraio del ’21, lo togliamo
così libera le date successive
ci vediamo domani, che è palindromo?
Scusami. So che le mie fantasticherie
t’innervosivano, a volte.
È che, date a parte, tu non abiti
nel passato, non mi stai nella memoria:
tu mi stai dappertutto, anche in questa
nuova casa, dove non sei mai entrata
trovo strano non vederti – sei in cucina?
ti sei addormentata sul divano?
mi mandi un messaggio? sul telefono
è sempre attivo quel suono diverso
(un trillo lungo) per sapere che sei tu.
È delirio. Il trillo ha trillato
per l’ultima volta nel febbraio del ’21
e irrevocabilmente, irrevocabilmente
non trilla più. Che giorno è oggi, che cosa
sta succedendo?
Che montagna di sciocchezze, Dio mio!
Tutto è più breve e semplice-
mente insopportabile
non c’è nessun anniversario
perché non è successo niente, dormi
tranquilla, ora dormi, bambina
fai un sogno bello, sorridi
non è successo niente.
Scritta nel 2022.