annunciano
annunciano la nascita
annunciano la nascita al cielo
si capiva da lontano dalla grafica e dalla posizione sul portone
che era una morte
mi sono sforzato di guadagnare qualche attimo ancora
un vecchio nel condominio, magari
no, non usano quella formula per un vecchio
nascita al cielo
casomai cristianamente mancato
la foto e il nome non si mettevano a fuoco
ma ormai sapevo
ha preso forma la riga sotto
di
di anni
di anni 30
avevo notato da lontano la luce spenta
lassù nel cucinino – sarà uscita
non sempre in casa, bene, non…
il tuo nome era bello, in carattere grande
il tuo nome è sempre bello
scritto, detto o pensato
è sempre bello
ho visto tutto
malore o incidente ipotesi remote, scartate
ho visto il volo
poi nulla
nulla
il mondo, un anno dopo, non è ancora ricomparso
non del tutto, qualche tratto
che non si unisce
e le parole, come quelle insegne
con pezzi spenti RIST NTE
ERIA
manchi negli alberi, nelle lavanderie
a gettone, nelle vie
ci sono fessure da cui spira
qualcosa di te o così credo
se qualcuno mi dicesse “voglio uccidermi”
lo guarderei muto
non ho argomenti per incitare a vivere
e ogni conforto è soltanto un ferire
ah, certo, il sole sorge
e le gemme si aprono di nuovo
in foglioline, come tu ci fossi
ma ci riguarda, questo?
ti trovo in sogni o in allucinazioni
ti sento nell’angolo acuto
dove, per poco, l’occhio non arriva
e dovrebbe
stasera, si parlava d’altro con un’amica
m’è apparsa la vita
intera, chiara
nessun modo per dirlo
nemmeno la più vaga allusione metaforica
indicibile intera
forse dunque, in quell’attimo, vera
senza rischio di volerla confessare
senza vesti d’inganno
la porto con me nel residuo labirinto
dove pareti di spesso vetro mandano
figure doppie, sbiadite
a nasconderne altre all’infinito
crollerà, crollerò, dove sei?
Scritta nel 2022.