C’era il tuo nome sul citofono.
E la fermata Pallanza proprio davanti:
tu dicevi che il 68 passa meno del 15,
secondo me, dicevo io, passa più o meno uguale.
In certi momenti non lo reggo, è inconcepibile, è
insopportabile, sai? Come puoi
non esserci, in quest’estate troppo calda
che accartoccia le foglie?
Ho le gambe pesantissime, cammino
adagio ma cammino, e dunque in qualche modo
è sopportabile, pare, questo avanzo di tempo
privato di freschezza. Dove sei?
Scritta nel 2022.