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Confusamente, annusando la pioggia
vivace e sul bus la gente viva, il ritmo
della strada, le strisce delle gocce
pensavo a come è tutto questo scorrere
e a ciò che c’è e a ciò che manca insieme
confusamente, che anche ciò che c’è
manca e anche ciò che manca c’è
in un gioco di vortici o di porte girevoli
ma sono inadeguate queste similitudini
meglio non provarci nemmeno, è solo
che ho sentito voglia di vivere e insieme
voglia di morire, quasi fosse lo stesso
ma non so spiegare, un baciarsi e inseguire
autobus nell’oltretomba, tenersi per mano
qui nella vita con la pace d’essere morti
un sorriderci oltrepassati i cimiteri
però di qui, osservando un vecchio al bar
che sfoglia un giornale, ma da un’altra parte
fantasmi uscire bambini vociando
da una scuola, sotto alberi mostruosi
che abbracciano universi accovacciarsi
fare pipì, guardarla tiepida fumare
– ma niente, no, non lo posso spiegare
è stato un attimo, una sensazione sul bus.
Scritta nel 2021.