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È finito l’anno che resterà scritto
accanto al troppo vicino novanta
sulla lapide, sui ricordini con foto.
Resterà scritto per un poco, poi
tutto si sbriciola, materia e linguaggio.
Sei viva in me (in me, non “nel ricordo”)
ma cosa conta? Non so nemmeno se
ti fa piacere. E la vita dei giorni
che restano, la devo vivere senza te
facendo le cose che vivendo si fanno
grosso modo. Sono vecchio, non rimane
più molto da aspettare, vorrei credere
di trovarti, nel posto che non c’è.
Ho negli occhi il tuo viso, nelle orecchie
la tua voce, sulla pelle i tuoi gesti
e più dentro ho il commosso comprendersi
delle anime, che in certi giorni parve:
ho dappertutto la tua bellezza in dono
ma tutto questo è in me, non è niente di te,
non è niente di niente, non è niente.
Scritta nel 2022.