stamattina mi sono svegliato fra le tue ossa dilaniate
circondato dalla tua gabbia toracica sottile
un organo abusivo
un feto morto in un utero di costole
è stato, più che un sogno, un sentire nel risveglio
poi la sensazione si è dissolta
lasciando il vuoto
quest’impotenza così definitiva
ieri scrivendo contro i vaccini obbligatori
ho pensato che con un TSO
i farmaci psichiatrici che non volevi prendere
forse…
no
tutto si sovrappone, il piccolo fico
che t’incuriosiva sul nostro terrazzo
[il “nostro” terrazzo: curavi la casa
come una sposa – sapevamo
che era un gioco provvisorio
però che meraviglia]
traslocato qui in piazza Sofia è rigoglioso
è rigoglioso, lui, bastardo
– no, scusa, fico, non volevo, è un delirio
vive in un vaso, vive dove lo si porta
e se invece fosse nato in un bosco
sarebbe rimasto tutta la vita nel bosco
come fanno gli alberi
però la sua storia è diversa, te l’avevo raccontata
a Vercelli mia madre mi aveva detto:
togli quel rampollo di fico
che infesta l’aiuola dove non deve essere
e buttalo nella roggia
invece me l’ero portato in treno a Torino
ed è qui, rigoglioso, affacciato
su piazza Sofia, adesso
avrei voluto tenerti sempre con me
tu erba strappata
curarti, proteggerti, innaffiarti
è un discorso cretino lo so
ogni persona è un mondo indescrivibile
inconoscibile
[non ho imparato ad annaffiarmi da sola
– dice un verso d’una tua poesia]
ma ci siamo mescolati così
da non poter più staccare certi pezzi
pezzi di me si sono schiantati
nello schianto delle tue ossa sottili
si sono spenti nel tuo corpo inquieto
trasformarli in ricordi è un palliativo difficile
e poi perché, per farli
rimorire con me? anche i ricordi muoiono
sono così confuso, così perso
ci siamo a lungo mescolati ma
c’erano parti insolubili, dure
ghiaccio tagliente
che gelava e straziava il tuo mare
nessun abbraccio né mio né di nessuno
poteva scioglierlo
[anche il mio cuore è pieno di sassi
qualcuno tu l’hai tenuto nelle mani
con amore]
adesso
ho comunque messo la videocamera a filmare l’aurora
forse faccio il caffè
e viene primavera
vita immensa leggera
se esiste un luogo, aspettami
aspettami se vuoi
Scritta nel 2021.