• About

Carlo Molinaro

~ poesie e altre cose

Carlo Molinaro

Archivi tag: libertà

L’ibisco

19 mercoledì Ago 2020

Posted by carlomolinaro in poesie

≈ Lascia un commento

Tag

amore, libertà

Che cos’è questo amore di cui tutti parliamo?
E questa libertà, così impossibile in sé?
Che cos’è che ti muove, mi muove, ci muove?
Si finge, ogni tanto, di sapere – fra speranze
e sogni si finge, trepidando, di sapere
qualche perché, qualche affinché. Bisogna
allestire un rifugio, fare scudo alla mitraglia
dell’insensatezza. Quando torna a crollare
si ammette chini che no, non si sapeva.
Ma poi di nuovo, se ancora si è in vita
(che altro c’è da fare?) si imbastisce
la trama d’un’amaca, una tregua, un riposo
in sicurezze immaginarie, sentenze
su cui un poco dondolare, bambini
che si convincono a credere a madri
per dormire senza alcun fondamento
un sonno quieto, inventato nel buio.
Che cos’è questo amore che cerchiamo
come un ignoto oltreoceano, imbarcandoci
su deboli nostri scafi o traghetti prezzolati
di biechi trafficanti, persuasi a confidare?
Quando cedo a parlarne, mille voci
dentro e fuori di me con stridore di suoni
mi deridono, mi accusano, sbeffeggiano
le parole che ancora nemmeno ho pensato
e mi smarrisco. Che cos’è che ti muove?
Che cos’è che mi muove? Dove ha fine
e dove ha inizio lo spazio del moto?
Che cosa so di me stesso, di te?
Strepita nel tinello un televisore, un cane
abbaia in qualche luogo, dalla portafinestra
vedo oscillare nel vento un ibisco: ieri
mi ha detto mia madre: è l’ibisco
che hai piantato tu, però non mi ricordo
di averlo fatto, sarò stato distratto
e solo dai grossi fiori riconosco gli ibischi
da qualche anno in qua, ripeti e ripeti:
mai li distinguerei se non fioriti. Chissà se
porterà pioggia il vento, speriamo, fa caldo.
Qui nella casa natale, a Vercelli, disteso
su un letto che forse fu mio (non ricordo)
inquadro dettagli che non riconosco.
Che cos’è questo amore di cui tutti parliamo?
La libertà che cerco, indefinita? Cosa
ha detto e dice, e a chi, la mia vita?
Il cane tace. Gracchia da lontano
qualche cornacchia, il sole si riflette
sul pavimento. Osservo i tre fori
in fila verticale di una presa sul muro.
Da bambino, ricordo, erano due
soltanto i fori, sporgevano da dischi
di vetro opachi, sulla tappezzeria
verde e dorata, se ci mettevi il dito
era subito lì sotto il metallo, la morte,
nessun salvavita, bisognava essere
bambini furbi a sopravvivere. L’ibisco:
ammettiamo, non me ne frega un cazzo
dell’ibisco, né di tante altre cose.
Che cos’è questo amore di cui tutti parliamo?


Scritta nel 2020.

Dovere morale

13 lunedì Apr 2020

Posted by carlomolinaro in poesie

≈ Lascia un commento

Tag

amore, libertà, storia

Mi diceva un’antica
amica, giorni fa: «Non esporti
troppo, ti fai del male e non scalfisci
il pensiero delle masse e del potere».

Ma io adesso oppormi
lo sento un mio dovere.

Pur essendo vecchio
(così vecchio da più non sperare
in baci di ragazze, quasi unico
balsamo vero, non-mediato, al tragico
scivolo verso il nulla della vita)

pur essendo, dicevo, molto vecchio,
tuttavia nacqui che già da otto anni
era passato il venticinque aprile,
già sbiadivano le bandiere rosse
in stelle e strisce, in scudi crociati
(Stalin, lo so, sarebbe stato peggio:
c’erano idioti a invocare il baffone
quasi non fosse bastato il baffetto):
in schiene chine a produrre, produrre
smettendo di sognare, di pensare.

Nacqui al riparo da fucilazioni
e rastrellamenti, ebbi pure una casa
borghese, un bel giardino dove in pace
impazzire nei solitari sogni:
ebbi pane e molto più: gli studi
pagati fino alla laurea, poi
un lavoro, noioso ma un lavoro.

Mio padre due campi di prigionia,
la dieta di Kartoffeln, la fuga con l’amico
vero, coraggioso, dei tempi del paese,
i bagni nelle rogge fra le rane.

Anche per questo, io adesso oppormi
lo sento mio dovere. Un dovere morale.

Sparare al distanziamento sociale
e al riavviarsi del porco capitale:
spingere le persone ad abbracciarsi
bocca su bocca, a non credere ai nuovi
falsi profeti, a lavorare solo
quello che basta, a non fare carriera:
e fermarsi sul fiume a guardare
l’acqua che si fa d’oro nella sera.


Scritta nel 2020.

Le abiure

17 venerdì Mag 2019

Posted by carlomolinaro in poesie

≈ 1 Commento

Tag

bellezza, eros, libertà

Ora che un sito benemerito antico
di foto molto erotiche ed esplicite
ha fatto una versione castigata
per Instagram, dove le modelle
sono coperte quanto basta a placare
le regole del social, ma l’idea
è una vetrina da cui rimandare
all’erotico del sito originale,
ho scritto per chiedere
che rimettessero in tale vetrina
una modella bellissima
pubblicata una dozzina di anni fa:
detesto che si perdano le tracce
delle cose più splendide del mondo.

Mi hanno risposto con solerte gentilezza
(i siti porno sono umani e gentili
assai più che gli enti pubblici
o le compagnie telefoniche o i notai)
che di norma non ripubblicano
foto così antiche, perché le modelle
generalmente si sono ritirate
e hanno famiglia. Capisco.

Ma che tristezza questo rinnegare
l’eroico erotico passato, rientrare
nel rango della buona moglie e madre
come nell’Ottocento! Sono poche
quelle che non si piegano all’abiura
della vissuta libertà sessuale:
che non chinano il capo sotto il giogo
del ritorno nei ranghi di un sociale
bigotto, ottuso, privo di colore.

Quella vissuta libertà sessuale
preziosa, femminile, concedeva
di avere uomini per qualsivoglia
motivo: amore, simpatia, denaro,
gioco, avventura, sfida, godimento:
e di mostrarsi nude in ogni modo:
dal vivo, in foto, in video, in riva al mare
o in locali notturni: solo nude
o praticanti sesso come attrici
in cinema e teatro, immortalate
in documenti da tenere con studio
di conservazione, come beni
culturali, che non vadano dispersi.

Quella vissuta libertà sessuale
è un valore che andrebbe difeso
per tutta la vita, raccontando fiere
i molti amanti ai figli, mostrando
con orgoglio ai nipoti le foto
a cosce aperte della gioventù:
e continuando a essere libere,
in ogni età e condizione, di fare
sesso con chi ti pare, nel segreto
di una camera o davanti a fotocamera
indifferentemente: come vuoi.

Alcune, lodevoli, perseguono
una vita così, di coerenza
luminosa, di sfida ai bacchettoni
che vorrebbero il mondo tutto nero.

Ma per la maggior parte c’è l’abiura,
finisce l’ora d’aria, si ritorna
nella cella che da tre millenni
è allestita alle donne. Tristezza.


Scritta nel 2019.

Iscriviti

  • Articoli (RSS)
  • Commenti (RSS)

Archivi

  • gennaio 2023
  • dicembre 2022
  • novembre 2022
  • agosto 2022
  • luglio 2022
  • Maggio 2022
  • aprile 2022
  • marzo 2022
  • febbraio 2022
  • gennaio 2022
  • dicembre 2021
  • novembre 2021
  • ottobre 2021
  • settembre 2021
  • agosto 2021
  • luglio 2021
  • giugno 2021
  • Maggio 2021
  • aprile 2021
  • marzo 2021
  • febbraio 2021
  • gennaio 2021
  • dicembre 2020
  • novembre 2020
  • ottobre 2020
  • settembre 2020
  • agosto 2020
  • luglio 2020
  • giugno 2020
  • Maggio 2020
  • aprile 2020
  • marzo 2020
  • febbraio 2020
  • gennaio 2020
  • dicembre 2019
  • ottobre 2019
  • settembre 2019
  • agosto 2019
  • luglio 2019
  • giugno 2019
  • Maggio 2019
  • aprile 2019
  • marzo 2019
  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • luglio 2018
  • giugno 2018
  • Maggio 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • agosto 2017
  • luglio 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • aprile 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015

Categorie

  • altre cose
  • poesie
  • prosa
  • racconti
  • Senza categoria

Meta

  • Registrati
  • Accedi

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Carlo Molinaro
    • Segui assieme ad altri 64 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Carlo Molinaro
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra