il mio peccato, Dio,
è che in Eva desidero Eva
non simboli né lingue né scritture:
so che ciò è d’inaudita violenza
– è mia natura
il mio peccato è che
non che mangiare quel frutto
vomiterei tutti i frutti precedenti:
tornerei puro com’ero
prima che tu, Dio stronzo, mi creassi
Eva ne ha preso come tu volevi
Dio pagliaccio travestito da serpe:
ti s’è consacrata
ha diverse esigenze
– è tua schiava
io resto solo
bestia ferita a latrare per selve:
ma che dal profondo
a te, Dio astratto, si levi il mio latrato
scòrdatelo
Scritta nel 2017.