la voce d’un’amica o fidanzata
nell’androne, sapere che
sta per entrare, la palla
che rimbalza sul palo e supera
la linea bianca, è gol,
quattro righe d’un libro
che appena lette consuonano
a un mistero mio antico,
un referto di non malattia,
la rassicurazione d’un sorriso
in un incontro, il glande che scivola
in una fica desiderata, un sorso
d’acqua dopo una corsa
nel sole, una vaga sensazione
profumata in un autobus,
aver finito di lavare i piatti,
un inaspettato limonare
con la ragazza al parco, tre
versi scritti che suonano bene,
un semplice distendersi del corpo
nel pomeriggio, dopo uno yogurt
e infinite altre cose, tutte
piccole, brevi, trasognate, incerte
nessuna mai garantita
né ripetibile
Scritta nel 2018.