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in via Cravero nel giro di venti metri
cinque persone, due uomini e tre donne
a lavare il marciapiede
io col mio cappuccino a mezzogiorno
da finto viveur nel dehors del bar Jolly
anch’esso sottoposto a lavatura
vedo il tragico della vita, lavare
i marciapiedi, dopo che è piovuto
eppure tutto è necessario, così pare
e tutto è irritabile
un filo di pensieri mi riporta l’urto
della tua assenza, sono colpi al fasciame
e al timone, non governo la nave
su queste secche – dov’è finito il mare?
la carena non ha dove pescare
meglio sarebbe una tempesta
che questo inaridire
che m’impenna e mi può rovesciare
su una fiancata, a imputridire
senza neanche la gloria di affondare
(ricado in queste metafore di navigazione
d’antica tradizione, abbiamo da millenni
quattro dozzine di figure insufficienti)
dove sei? – non sei, sussurrano sirene
dai gorghi mortiferi della ragione:
ma questi cinque che hanno ora finito
di lavare e ripongono i secchi
credo sappiano altro, credo sappiano
più di Voltaire e più di Rousseau
dovrei fare un po’ di spesa, nel supermercato
non mi sento di entrare, quei muri di merci
e quelle code di teratomorfi
chini alle casse, mi fanno vacillare
c’è ancora un banchetto sotto gli alberi
in corso Taranto, non è conveniente
compro soltanto un pacchetto di crescenza
cazzo, tre euro e ottanta
fa niente
basta così, tanto qui nell’Occidente
si mangia sempre troppo
una signora già vecchia chiede al padre
accasciato su un deambulatore
se gli piace il vitello tonnato, lo compra
vedo il tragico della vita, mangiare
il vitello tonnato, così, nel morire
ho tante fisime – dove sei?
c’è una luce che annurbia
m’è tornato in mente questo verbo inventato
all’osteria con l’amico di sbronze
annurbiare è un abbagliare moscio
un accecare latteo, senza ferita
inventare parole, o mondi, è un suicidio
a chi e come confesserai di esistere?
hai lasciato presepi dentro me
con le tue nascite, incompiuti, rimane
solo qualche pastore ad aggirarsi
presso le culle vuote, dice che
erano tutte storie
io quel poco che so
senza poter sapere
non lo posso spiegare – dove sei?
che stupidaggine comprare la crescenza
tre euro e ottanta, il vecchio accasciato
avrà mangiato
il vitello tonnato? piove forte adesso
ho spalancato la finestra, odora
di fresco e di vigore
tutta la primavera – dove sei?
Scritta nel 2021.