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Stanotte t’ho sognata, eri nel letto
accanto a me, come quando era vero.
Ti guardavo senza toccarti, sussurravo
«sì, lo ammetto, ti desidero tanto»
mentre dormivi, poi mi sono svegliato
lentamente, lentamente ho compreso
che era un sogno, ma ho pensato
«forse ci rivediamo, ricominciamo»
e dopo qualche istante è arrivata
nella testa la notizia, un secondo
più violento risveglio, un dolore
come un’esplosione: non assimilo
la tua morte, risuccede ogni giorno
e non ci credo, voglio il terzo risveglio:
da quest’incubo assurdo, insopportabile.


Scritta nel 2021.