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Carlo Molinaro

~ poesie e altre cose

Carlo Molinaro

Archivi tag: amore respinto

1-II

07 domenica Giu 2020

Posted by carlomolinaro in poesie

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Tag

amore respinto, amore vissuto

quella notte verso il primo febbraio
stetti male molto, gola chiusa
nel profondo, muco, fatica
a respirare, mi parve
mai così tanto prima, pensai
di chiamare la guardia medica, poi
non lo feci, resistetti, chissà
forse fu la còvide, se ne parlava
già vagamente, chi diceva
così e chi cosà, oggi ho visto
sul tavolo l’actifed comprato
dopo, il mattino, per provare
ad aprire le vie, ho pensato
che ancora non sapevo che il tuo blocco
di quella notte, «chiudo i canali»
e su whatsapp la tua foto trasformata
in sagoma grigia, sarebbe
stato ovunque e per sempre
(o almeno: è giugno, e duro dura)
e non c’è actifed per provare
a riaprire – e poche ore prima
ci parlavamo tranquilli in una stanza
della tua nuova casa, è stato
di colpo, senza ragione
ed è forse per questo che
il virus l’ho guardato con distacco
appena infastidito, tu
sei stata e sei il mio lockdown, tu
il mio distanziamento, cosa vuoi
che m’importi del resto


Scritta nel 2020.

Non ci sarà riparo

04 martedì Feb 2020

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, amore vissuto

Non ci sarà riparo
al dolore d’amore.
Pensare, ragionare
a che serve? Meglio
disarmati soffrire. Disamati
nemmeno cercare
di capire. Soffrire
senza rabbia: un fuoco
si spegne fra le pietre
dopo feste di falò,
un limpido respiro
si torce in un odore,
una piena di bene
si strozza in una melma
dentro una chiusa gora:
non ci sarà riparo
al dolore d’amore.


Scritta nel 2020.

Le gengive

28 giovedì Giu 2018

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

Quando sorridi mostri le gengive,
non è un difetto grave. Quando penso
che sono dieci anni che mi stai
nella mente, io ancora ti desidero
intensamente, ed è un difetto grave
però limito i danni: cerco a volte
tue notizie sul web, mi siedo a volte
su panchine del lungopò Antonelli
nel tuo quartiere, però scelgo quelle
rivolte al fiume, osservo la corrente,
le anatre, le nutrie, qualche topo
fra l’acqua e l’erba, m’assopisco in sogni.


Scritta nel 2018.

Le cose serie

27 domenica Mag 2018

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

È ormai chiaro che la mia lingua dovrà
dissolversi
nella putrefazione
senza avere lambito il tuo clitoride:
questo è un dramma, non i ridicoli
giochi della finanza
mondiale o gli infantili
capricci dei popoli e dei ministeri.


Scritta nel 2018.

Piazza Chiaves

25 venerdì Mag 2018

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, scenari

Tavoli da picnic in piazza Chiaves:
mi siedo a uno, prendo un foglio e scrivo.
La gente come me son rarae aves:
non meglio o peggio: solamente vivo
a modo mio: por si tú no lo sabes
che farci? C’è un colombo che becchetta,
qualche ragazzo passa in bicicletta,
per terra un fiore ed un preservativo.


Scritta nel 2018.

In rada

25 mercoledì Apr 2018

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amore, amore respinto

Come un porto di mare è la tua fica:
vi si ormeggiano cazzi da ogni dove.
Tu li accogli e ristori e poi ripartono,
ritornano talvolta. Solo io
resto ancorato al desiderio, in rada.


Scritta nel 2018.

L’inconscio musicale

03 sabato Feb 2018

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

Lambendo il tuo quartiere
e dunque pensandoti
ho sentito la mia voce canticchiare:
amo da morire anche il tuo silenzio
che non mi lascia andare via.

È l’inconscio musicale
che tira fuori le canzoni adatte.

Nella canzone originale
credo ci sia una situazione
leggermente diversa, ma
la frase ritagliata
ci sta perfettamente: amo
da morire anche il tuo silenzio
che non mi lascia andare via.

Dunque, perché io possa andare via…

Va bene, dai, tranquilla, niente.
Per fortuna è sempre più di rado,
ma ancora ogni tanto
(forse ogni sette-otto mesi)
riesco a trovare – incredibilmente –
un modo nuovo per dirti
che noi ci dovremmo parlare.


Scritta nel 2018.

Poesia che parte da una certa altitudine romantica per approdare a una concreta e corretta realtà relazionale

22 lunedì Gen 2018

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, relazioni

Vorrei essere primavera
per entrare da te
sicuro, senza bussare.

Così come vorrei essere sole
per illuminare la tua scena
senza alcun bisogno
d’un tuo consenso.

Così come vorrei essere vento
per scompigliarti i capelli
e carezzarti le spalle
senza chiedere permesso.

Ma non sono primavera,
sono uomo:
dunque devo con incertezza bussare
e accettare che non apri

e magari non insistere
dieci anni a bussare, perché
ti
rompo
i
coglioni.


Scritta nel 2018.

Il volteggio

08 venerdì Set 2017

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, scenari

L’ultima volta che mi sono concesso
di passare in via Oropa
al tuo balcone dalla finestra aperta
volteggiava una tenda bianca
leggera nel vento leggero
(sarà stata davvero bianca? io deformo
i ricordi in un attimo, lo so)
volteggiava una tenda lunga e dentro
c’era una luce calda e ho pensato
una sera dolce, tu, il tuo uomo
di adesso, i tuoi bambini:
non ho visto nessuno, non c’era
nessuno sul balcone né ombre alla finestra,
non ho sentito nessun suono, ho visto
solo la tenda volteggiare morbida
elegante come una lunga veste
e ho pensato a una tua sera dolce
col tuo uomo di adesso, coi bambini
a fare qualsiasi domestica cosa.

Vedi, lo so che le tende volteggiano
indifferenti anche quando nelle stanze
c’è odio o tristezza o dolore o litigio,
ma io non credo: io ho immaginato
una tua sera dolce, col tuo uomo di adesso
e i bambini, qualcosa sul tavolo, forse
dei biscotti, un libro sfogliato lentamente
mostrando le figure.

Non mi sono fermato nemmeno un istante,
ho camminato dritto, tenendo negli occhi
l’attimo del volteggio della tenda
e l’eterno mio bisogno di parlarti.


Scritta nel 2017.

T’estimo

05 mercoledì Lug 2017

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

probabilmente non leggi nemmeno
ciò che ti scrivo
e se leggi penserai com’è prevedibile
che ti scrivo
subito dopo averti incrociata
stamattina in corso Belgio
5 luglio 2017 ore 10 circa

lo porti ancora nel marsupio
a un anno e due mesi
sì lo so
i bambini anche quando camminano
a un tratto si stancano
e rischi di doverlo trascinare

sei sempre bellissima

tutto quello che t’ho scritto
in quasi nove anni
l’avrai buttato via
o forse lo conservi in un dossier
per un’eventuale denuncia per stalking

sai che stalking
ammetto che da quando
qualcuno m’ha detto dove abiti
ho un poco spostato il baricentro
delle mie contemplanti passeggiate
(fin da bambino ho amato girare
trasognato da solo, guardare
il mondo con amore)
dal Valentino verso la penisola
fra lungopò Antonelli e la Colletta
(ho sempre amato la Dora Riparia
grigia, selvatica)

ma non mi sono mai appostato
(inglese to stalk, «appostarsi»)
né mai mi sognerei
di suonare al tuo citofono

che tu non mi voglia sposare lo capisco
ci sono mille validissimi motivi
che tu non mi voglia parlare
lo capisco di meno

tu con me
sei peggio dell’embargo degli USA su Cuba
nella guerra fredda
¿qué he hecho yo para merecer esto?
non lo so

sei sempre bellissima

ti penso senza quasi più parole
non so che lingua usare
de toute façon
mi querida
t’estimo


La poesiuola è stata scritta subito dopo la fugacissima visione. Ripensandoci, forse è difficile che il bambino nel marsupio avesse un anno e due mesi. Sembrava più piccolo. Forse è il bambino di una tua amica. Ma non ho potuto osservare bene. Sto cercando di rassegnarmi all’idea che tu non vorrai mai passare del tempo con me. Ma è una rassegnazione difficilissima, forse impossibile.

 

Scritta nel 2017.

L’intima trasparenza

30 venerdì Giu 2017

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, bellezza, eros

Sotto il piccolo triangolo di pelo
il doppio nastro di carne fa un riccio
distratto, casuale, come i nastri
per legare le tende se, slegati,
pendono da un chiodo e in un punto
si scostano segnando una figura
d’ampolla o di losanga.

Quella piccola asola, quel varco
fu aperto da lingue, dita, cazzi
in quantità notabile, da uomini
e qualche donna, persone svariate
in svariate situazioni. Ne uscirono anche
due bambini, finora, da semi
di due privilegiati.

Io la tua fica la posso osservare
solo in fotografia, come chiunque altro
nei tuoi servizi di modella erotica:
i tuoi occhi e le tue spalle invece,
il tuo collo, le mani, il tuo seno
li ho guardati intento, restandoti accanto
nei minuti concessi.

Anch’io, non lo nego, vorrei penetrare
fra le labbra, varcare la porta
del tuo ventre di donna. Ma so
che già sarebbe gioia di miracolo
se guardandoci in viso tu scorgessi
di quest’amore che ti dico e scrivo
l’intima trasparenza.


Scritta nel 2017.

Vita nuova

13 martedì Giu 2017

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto, bellezza, scenari

Un po’ di pelo sopra e niente intorno
alla fessura: è il taglio prediletto
dalle modelle di Met Art o porno.
Quando a cosce slargate sopra un letto

si fan le foto, deve stare a giorno
il dolce solco rosa, in un effetto
di cesello e d’intaglio: che il contorno
si mostri in piena luce, aperto, netto.

Così anche Eva il pube s’acconciava
quando ai fotoamatori proponeva
nudo erotico in sala pose o alcova.

Era un lavoro che m’affascinava,
era una vita sua che mi piaceva
– ma amo lei in qualunque vita nuova.


Scritta nel 2017.

Su una foto d’una festa in campagna

06 sabato Mag 2017

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

Sei seduta per terra, accanto
alle tue amiche sul dondolo, spesso
tu sei così, le tue amiche
sembrano più grandi, più mature e tu
– anche se siete della stessa età –
quella che ruzza nel prato, che chiede
e rifiuta, appartata, orgogliosa
bambina. Sei a fuoco
su un piano diverso dal loro, nell’immagine,
diversi sono gli orizzonti anche se
state insieme in una festa in campagna
ai primi d’aprile, che è quasi Pasqua e quasi
il compleanno del tuo secondo figlio.

Sei quella che apparecchia, che va a prendere
la birra in frigo, sei quella che guarda
attenta – eppure no, non guardi davvero,
qualcosa ti distoglie. Mi assomigli,
io ne resto convinto. Le tue amiche
sono colte, hanno lauree e citano
libri che non sai. Hai vissuto più di loro,
sgobbato in alberghi tedeschi, studiato
pose d’arte in atelier di Barcelona,
una ruffiana t’ha portata a Madrid
per cavalieri di riguardo, hai scosso il capo
su sontuosi banchetti, deplorando
lo spreco e il lusso, hai scopato con l’autista
del bus, anziano, mite, e con l’atleta
africano che ti lancia in volteggi
in un settembre di periferia.

Scettica curiosa, nel tuo disincanto
t‘incanti come davanti ai saltimbanchi
la contadina. E hai della contadina
gli occhi larghi, i fianchi sgarbati
bellissimi, bellissimi.

Sei seduta per terra, i capelli
raccolti in un codino. Fai disegni
col dito sulla ghiaia, sogni mondi
dove il respiro unisce nel suo ritmo
la terra e il cielo, poi finisci
di preparare il dolce, lo cospargi
di fiori piccoli, ben disposti in cerchio.

Sono convinto che tu sappia benissimo
quanto ci assomigliamo. Ma la versione ufficiale
definitiva sarà che fu tutto un mio delirio
importuno, l’invenzione d’un ossesso
dentro un’infatuazione. Ha pecche,
da sempre, la storia del mondo.


Scritta nel 2017.

Scritte di quartiere

16 venerdì Dic 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

«Ebrei al rogo»
su un muro in via Pinelli
rimasta per anni.
«Donatella ti amo»
su un marciapiede
davanti al portone di Donatella
in via Principessa Clotilde
cancellata in due giorni
con grande spreco di saponi e solventi.

Dà più fastidio l’amore
che i campi di sterminio.


Scritta nel 2016.

Il vuoto spinto

16 venerdì Dic 2016

Posted by carlomolinaro in poesie

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amore respinto

Sei il vuoto spinto che mi tiene sotto
chiusura ermetica, sei lo squilibrio
che preme la membrana del mio cuore:
il tuo non esserci fa la pressione
che mi schiaccia sul muro. S’incrinasse
il muro! Scorrerebbero gli spiriti
nel varco fra te e me, si quieterebbe
l’onda, una luce svelerebbe un dolce
paesaggio ai nostri passi: ci vedremmo,
ci parleremmo, tenuti per mano.


Scritta nel 2016.

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