quella notte verso il primo febbraio
stetti male molto, gola chiusa
nel profondo, muco, fatica
a respirare, mi parve
mai così tanto prima, pensai
di chiamare la guardia medica, poi
non lo feci, resistetti, chissà
forse fu la còvide, se ne parlava
già vagamente, chi diceva
così e chi cosà, oggi ho visto
sul tavolo l’actifed comprato
dopo, il mattino, per provare
ad aprire le vie, ho pensato
che ancora non sapevo che il tuo blocco
di quella notte, «chiudo i canali»
e su whatsapp la tua foto trasformata
in sagoma grigia, sarebbe
stato ovunque e per sempre
(o almeno: è giugno, e duro dura)
e non c’è actifed per provare
a riaprire – e poche ore prima
ci parlavamo tranquilli in una stanza
della tua nuova casa, è stato
di colpo, senza ragione
ed è forse per questo che
il virus l’ho guardato con distacco
appena infastidito, tu
sei stata e sei il mio lockdown, tu
il mio distanziamento, cosa vuoi
che m’importi del resto
Scritta nel 2020.