Cadrà nel mio settantesimo compleanno la trentesima
luna piena da quella, tu avevi trent’anni. Si gioca
con i numeri e con le fantasticherie
innocue, forse. Si poteva davvero stare insieme?
A volte scattano piccoli relè (sono andati in disuso
i relè, mi pare) che neanche li vedi e deviano
il corso di tutto. Avresti fatto contenta
in qualche modo mia madre, la razzista
che le vuole alte bionde e piemontesi.
Sciocchezze, lo so, frammenti di sciocchezze.
Perso per perso, vado a ruota libera.
Oggi nella calura ho incrociato due tizi
massicci e truzzi, uno diceva all’altro: “ecco,
ecco, proprio, è quello che dicevo
anch’io, hai ragione, io l’ho sempre detto:
se a trentacinque anni sei messa così…”
Aveva il dicente un cane tracagnotto.
Non si giudicano pezzetti di frasi isolate
colti nel tempo d’incrociarsi per strada:
chissà qual era il contesto. Eppure
mi ha dato una ferita, certo piccola, chissà
come è messa la trentacinquenne
che quei due truzzi sempre avevano detto
e che forse non ha loro dato retta…
Sul bus c’era una giovane donna
tutta velata, i capelli nascosti e una veste
fino ai piedi, ha tirato fuori una tetta
per allattare il bambino, in questo caso è concesso
perché il motivo è buono, già immagino
il borghesazzo che benché infastidito
(queste immigrate sono come conigli
e potrebbe stare a casa) avrebbe finto
tenerezza per criticarne delle altre
(sono diabolici): “queste donne hanno princìpi
e le tette le usano per la cosa giusta
mica come bla bla zinne fuori troiazze
ragazze tik tok che poi non si lamentino
se le stuprano, signora, non ci sono più valori”.
Sono un po’ malmostoso, lo so. Su un altro bus
c’era un enorme nero in carrozzina
sembrava un monumento, era gioviale
e opimo (opimo si può dire?) gli è caduto
il telefono e un ragazzo lo ha raccolto,
grazie, poi gli è caduto lo zaino e io
gliel’ho raccolto, grazie, simpatico
la carrozzina era tecnologicissima
ma non c’è un’app per raccogliere le cose
che cadono per terra, c’è darsi una mano.
Scattano piccoli relè. Se per un tragico
incidente tu fossi rimasta orfana
a due anni (povera bambina che disgrazia)
saresti ancora viva? Se nel settantasei
anziché mio padre fosse morta mia madre
che è ancora viva, sarei tutto diverso?
Cazzate. Sono piccoli relè, che neanche li vedi:
comandano scambi in fasci di binari:
ogni deviazione esclude tutte le altre
per sempre, è definitiva, si vive
solo una vita, talvolta neanche quella.
Si poteva davvero stare insieme?
Di certo io l’avrei voluto ma
non è accaduto, punto. Mi ricordo
che in quei mesi con tutti gli errori
che commettevo da stupido, tu eri
benevola con me, li ho qui davanti chiari
i tuoi sguardi benevoli, come
se fosse adesso – non era poco, sai?
Quanto a quella che a trentacinque anni è messa così
speriamo che i truzzi non le facciano del male.
Scritta il 18 luglio 2027.